Sedersi a tavola e mangiare è uno dei momenti più soddisfacenti della giornata, uno dei più desiderati. Niente dovrebbe guastarlo, anche se ogni tanto capita, per errore o per svista, di macchiarsi gli abiti indossati con il cibo oppure di rovesciare un bicchiere sulla tovaglia, creando sul tessuto aloni sgradevoli alla vista che provocano anche un po’ di agitazione perché si ha paura di non riuscire a eliminarli completamente. Non tutte le macchie naturalmente sono uguali: alcune possono rivelarsi più complicate di altre da rimuovere, molto dipende dalla composizione dell’alimento, dai pigmenti che lo caratterizzano.
Analizziamo insieme quali potrebbero essere le macchie di cibo più ostiche da rimuovere, anche se persino per le situazioni che appaiono irrisolvibili può esserci una soluzione.
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Gradite un caffè? Sì, ma senza macchie
Alla fine di ogni pasto, che sia a casa o in un ristorante, un bel caffè è la ciliegina sulla torta per chiudere al meglio il momento conviviale: in quel momento le macchie sono davvero l’ultimo pensiero di chi è seduto a tavola. E invece stanno lì, in agguato, pronte a rovinare la festa. Il caffè rientra infatti negli alimenti in grado di creare macchie davvero fastidiose perché ricco di pigmenti e di sostanze solubili. A rendere il caffè un agente macchiante sono tannini e composti fenolici, che gli conferiscono un colore scuro e intenso. Se versato o schizzato su un tessuto, i pigmenti presenti nel caffè penetrano nelle fibre, creando una macchia. Oltre ai pigmenti, il caffè contiene anche molti soluti come oli, grassi, zuccheri e acidi che possono sciogliersi in acqua e intaccare il tessuto.
A influenzare la formazione o meno di una macchia è anche la temperatura: il caffè caldo è più propenso a penetrare nelle fibre rispetto a quello freddo, rendendo gli aloni più evidenti.
Salsa di pomodoro e olio: amici e nemici delle pizzerie
Temuta in assoluto è la sala di pomodoro, davvero complicata da gestire su vestiti, tovaglie e tovaglioli. Densa e dal colore vivace, può causare problemi persistenti, soprattutto se, una volta caduta sul tessuto, viene sparsa ulteriormente. Sono proprio le tinte che la caratterizzano a provocare problemi, generate dai pigmenti rossi, soprattutto il licopene. Entrando in contatto con indumenti, tovaglioli o tovaglie, la salsa di pomodoro penetra nelle fibre, creando una macchia ben visibile. A complicare il tutto ci pensano le sostanze acide, l’acido citrico in particolare, che possono danneggiare le fibre dei tessuti e contribuire a rendere la macchia più permanente.
Chi ha a che fare maggiormente con la salsa di pomodoro sono soprattutto le pizzerie, dove non di rado capita, nella fretta di preparare le pizze e soddisfare il più velocemente possibile i clienti, che i pizzaioli si macchino il grembiule, indumento vittima preferita della salsa di pomodoro. Ed è per questo che tali attività commerciali, unitamente a ristoranti e bar, usufruiscono di appositi servizi di noleggio biancheria per ristoranti a Bergamo e, per mantenere sempre impeccabili le divise dei lavoratori, di lavanderie professionali che sollevano l’attività di un’incombenza importante, mettendo in campo tutte le conoscenze necessarie per rendere di nuovo puliti tovaglie e tovaglioli. Anche se il personale agisce dietro le quinte, come nel caso del pizzaiolo, deve sempre risultare presentabile, tenendo alto il nome del locale. Largamente sfruttato in pizzeria e altrettanto problematico per i tessuti è l’olio: la sua natura grassa lo rende insolubile in acqua, per cui forma macchie visibile sui tessuti, penetrando in profondità.
Altri alimenti che lasciano macchie insistenti
I servizi di lavanderia sono perfettamente in grado di eliminare anche le macchie provocate dal vino rosso, di cui si fa ampio consumo nei ristoranti, ma anche nelle nostre abitazioni. La complessa composizione chimica del vino (alcol, zuccheri, acidi e tannini) rappresenta la principale ragione per cui si formano macchie persistenti sui tessuti e le fibre di questi possono finire per essere danneggiate. Come la salsa di pomodoro, anche il vino rosso contiene pigmenti che gli conferiscono il classico colore rubino, quali il resveratrolo e gli antociani. Senza contare che, se non trattate tempestivamente, le macchie di vino rosso possono peggiorare in maniera irrimediabile con il tempo. Vanno trattate subito, altrimenti i residui possono asciugarsi e penetrare ulteriormente nelle fibre del tessuto, rendendo la rimozione difficile.
Al vino rosso vanno aggiunti anche il cioccolato, il processo di cristallizzazione dello zucchero può contribuire ad attaccarlo ancor di più alle superfici, e i frutti di bosco. Alcuni frutti di bosco poi possono avere un alto grado di acidità, come lamponi e fragole, principale responsabile della formazione e della persistenza delle macchie.