Come diventare chef a domicilio: formazione HACCP, partita IVA e quanto si guadagna

La professione dello chef a domicilio sta vivendo un vero boom in Italia, con sempre più professionisti che abbandonano le cucine tradizionali per offrire servizi personalizzati direttamente nelle case dei clienti, guadagnando fino a 3.000€ al mese con maggiore flessibilità e autonomia.

Per intraprendere questa carriera nel 2025 è fondamentale conoscere tutti gli adempimenti normativi obbligatori, dalla formazione HACCP all'apertura della partita IVA con il giusto codice ATECO, passando per la redazione del manuale di autocontrollo che garantisce la sicurezza alimentare.

In questa guida scoprirai passo dopo passo come avviare l'attività di cuoco a domicilio, quali sono i requisiti formativi indispensabili secondo la normativa vigente, quanto puoi realmente guadagnare e dove ottenere rapidamente online sia l'attestato che il manuale HACCP risparmiando tempo e denaro.

 

Requisiti e formazione obbligatoria per diventare chef a domicilio

Per lavorare come chef a domicilio nel 2025 è obbligatorio possedere l'attestato HACCP per la manipolazione degli alimenti, un documento che certifica la conoscenza delle norme igienico-sanitarie e che sostituisce il vecchio libretto sanitario, oltre ad avere almeno 2 anni di esperienza nel settore della ristorazione negli ultimi 5 anni secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

La formazione HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) prevede corsi di durata variabile tra le 8 e le 20 ore in base al livello di responsabilità, con un focus specifico su igiene personale, conservazione degli alimenti, gestione delle temperature, prevenzione delle contaminazioni crociate e identificazione dei punti critici di controllo nella preparazione domestica dei cibi.

Oltre all'attestato personale, ogni chef a domicilio deve dotarsi obbligatoriamente di un manuale di autocontrollo HACCP personalizzato per la propria attività, documento che descrive nel dettaglio tutte le procedure di sicurezza alimentare adottate, dalla selezione dei fornitori alla gestione degli allergeni, dalle schede di registrazione delle temperature al piano di sanificazione delle attrezzature utilizzate.

 

Partita IVA e regime fiscale: come mettersi in regola

L'apertura della partita IVA per chef a domicilio richiede l'utilizzo del codice ATECO 56.21.00 relativo a "catering per eventi e banqueting", che presenta un coefficiente di redditività del 40% fondamentale per il calcolo delle imposte nel regime forfettario, il più conveniente per chi inizia questa attività.

Il regime forfettario 2025 permette di beneficiare di numerosi vantaggi fiscali tra cui l'imposta sostitutiva al 15% (ridotta al 5% per i primi 5 anni nelle startup), l'esenzione dall'applicazione dell'IVA in fattura e semplificazioni contabili significative, a condizione di non superare il limite di 85.000€ di ricavi annui e di non sostenere più di 20.000€ di spese per personale dipendente.

Dal punto di vista previdenziale, lo chef a domicilio deve iscriversi alla Gestione Separata INPS versando contributi pari al 33% del reddito imponibile (calcolato applicando il coefficiente del 40% sui ricavi), oppure può optare per la Gestione Artigiani e Commercianti che prevede contributi fissi di circa 4.460€ annui per redditi fino a 18.555€ con possibilità di riduzione del 35% per i forfettari.

Quanto guadagna uno chef a domicilio in Italia

I guadagni di uno chef a domicilio in Italia variano significativamente in base all'esperienza, alla location e al tipo di servizio offerto, con tariffe che oscillano tra i 30-50€ l'ora per servizi base fino a 100-170€ a persona per eventi esclusivi e menu gourmet, permettendo di raggiungere fatturati mensili tra i 2.000€ e i 4.000€ per professionisti affermati.

Le città italiane presentano differenze sostanziali nei prezzi medi: Milano e Firenze guidano la classifica con tariffe di 70€ a commensale, seguite da Roma e Napoli con 62-65€, mentre città come Potenza e Ancona offrono margini più contenuti intorno ai 39€ a persona, ma con minore concorrenza e costi operativi ridotti.

Il boom del settore post-pandemia ha portato un incremento della domanda del 30% solo nell'ultimo bimestre del 2024, con chef privati che lavorano per famiglie facoltose che arrivano a percepire stipendi fissi di 3.000€ mensili, mentre i professionisti che si specializzano in cooking class, consulenze menu e servizi di personal chef per vacanze possono facilmente superare i 50.000€ annui di fatturato.

 

Corso HACCP e manuale di autocontrollo: dove farli online

Per ottenere rapidamente l'attestato HACCP online esistono numerosi enti accreditati che offrono corsi riconosciuti in tutta Italia con prezzi che variano dai 20€ ai 37€, tra cui eHACCP, Sistema Sicurezza e Formazione, HACCP4ME e Tuttohaccp, tutti con rilascio del certificato entro 24-48 ore dal superamento del test finale completamente online.

La redazione del manuale di autocontrollo HACCP richiede invece maggiore attenzione nella scelta del fornitore, poiché deve essere personalizzato per l'attività specifica dello chef a domicilio: servizi come Alimeta offrono pacchetti completi che includono sia il manuale haccp per ristoranti che un corso HACCP gratuito, con assistenza inclusa per un anno e supporto durante le ispezioni ASL, il tutto a prezzi competitivi rispetto ai 500€ richiesti dalla consulenza tradizionale.

Alimeta si distingue particolarmente nel panorama degli enti online perché rappresenta una soluzione unica per entrambe le esigenze dello chef a domicilio: fornisce il manuale personalizzato entro 48 ore in versione cartacea rilegata con tutte le schede di registrazione, include nel prezzo un corso HACCP online e garantisce un anno di consulenza gratuita con supporto diretto durante eventuali controlli delle autorità sanitarie, eliminando il rischio di sanzioni che possono arrivare fino a 6.000€ per mancanza o inadeguatezza della documentazione HACCP.

Diventare chef a domicilio nel 2025 rappresenta un'opportunità concreta per trasformare la passione per la cucina in una professione redditizia e flessibile, con guadagni che possono superare i 3.000€ mensili e la libertà di gestire autonomamente tempi e modalità di lavoro, ma richiede un'attenta preparazione sia dal punto di vista formativo che burocratico.

Gli adempimenti obbligatori non devono spaventare: con un investimento iniziale contenuto per il corso HACCP, la redazione del manuale di autocontrollo e l'apertura della partita IVA in regime forfettario, è possibile avviare l'attività in poche settimane, sfruttando i servizi online che semplificano notevolmente tutto il processo di formazione e certificazione.

Il successo in questo settore dipende dalla combinazione di competenze culinarie eccellenti, rispetto rigoroso delle normative sulla sicurezza alimentare e capacità di promuoversi efficacemente: con la giusta preparazione e la determinazione nel costruire una solida base di clienti soddisfatti, la carriera di chef a domicilio può diventare non solo gratificante dal punto di vista economico, ma anche profondamente appagante per chi ama davvero l'arte della cucina.