Bloody Mary e Virgin Mary tra i drink più conosciuti e amati

Il Bloody Mary è un cocktail decisamente semplice e tanto famoso da essere ormai considerato iconico, ma da dove deriva il suo nome e quando nasce di preciso. Non tutti sono d’accordo, attorno a questo, come ad altri famosissimi cocktail sono nate nel corso degli anni tante storie e differenti narrazioni, in alcuni casi vere e proprie leggende, risalire quindi in modo certo e inequivocabile alle origini della bevanda in questione non è facilissimo, ma ci sono alcune teorie che sembrano decisamente più probabili di altre.

Bloody Mary e Virgin Mary 

Pare che il nome Bloody Mary sia un riferimento alla Regina d'Inghilterra, Mary I Tudor, soprannominata la sanguinaria. La Regina fu infatti piuttosto violenta nei confronti dei suoi oppositori, quando volle portare avanti il progetto di restaurare il cattolicesimo in Inghilterra, nella meta del XVI secolo. Dato il colore rosso sangue del cocktail si pensò quindi di chiamarlo proprio Bloody Mary.

Per alcuni però il Bloody Mary è una variante del Red Snapper, ideata da un barman di St. Renis per omaggiare invece l'attrice Mary Pickford. In realtà esiste anche un cocktail chiamato proprio Mary Pickford, che però è rosso non per la presenza del pomodoro, ma per quella delle ciliegie sotto spirito e altri ingredienti.

Un'altra interpretazione, o meglio leggenda metropolitana, vuole vedere un legame tra il Bloody Mary e il fantasma dell'americana Mary Stewart, morta prematuramente e tragicamente e che secondo i superstiziosi sarebbe evocabile invocandone il nome davanti ad uno specchio. Il personaggio è diventato anche protagonista di alcune pellicole horror.

Comunque la si pensi il Bloody Mary si prepara sempre con vodka e succo di pomodoro, ai quali vanno aggiunti altri ingredienti, sapientemente dosati e miscelati, come succo di limone, sale, pepe, tabasco, ecc.

Come avviene un po’ per tutti i cocktail più famosi, ne esistono poi un gran numero di reinterpretazioni, ad esempio il Ball-Ywood Mary, in pratica un bloody Mary sferificato al tamarindo, davvero interessante. Per chi poi amasse il succo di pomodoro, ma non i super alcolici, esiste la versione Virgin Mary. Il Virgin Mary è la versione analcolica del popolare drink, che viene spesso anche chiamato semplicemente succo di pomodoro condito.

Preparare un buon Virgin Mary è molto facile. Per ogni pomodoro maturo centrifugato, dal quale si estrae il succo fresco, vanno aggiunti un cucchiaio di succo di limone, una spruzzata di salsa Worcestershire e una di tabasco (se lo si gradisce). Si può poi aggiungere a piacere qualche cubetto di ghiaccio ed eventualmente decorare il bicchiere con dei peperoncini, facendo la dovuta attenzione.

In sostanza il Virgin Mary ha tutti gli ingredienti del Bloody Mary, fatta eccezione per la vodka, è quindi adatto anche a chi non beve alcolici o comunque non gradisce quelli con una gradazione particolarmente elevata.

Il Virgin Mary non è comunque adatto a tutti, ad alcuni il gusto del succo di pomodoro non piace, se poi lo si condisce per bene, facendolo diventare particolarmente sapido e magari piccante, potrebbe risultare un po' indigesto ad alcune persone. C'è poi anche chi si impressiona per l'aspetto del cocktail, che effettivamente ricorda il sangue, anche nella sua versione Virgin.

Nonostante non tutti lo amino, il Bloody Mary, così come anche la sua citata versione analcolica, resta tra i drink più conosciuti e apprezzati, una vera icona della miscelazione, anche grazie a tanti film in cui fa la sua comparsa. Si tratta di un cocktail iconico nei film di 007, Bud Spencer ordina un Bloody Mary in Miami supercops e la signora Claire Meade lo offre a Ugly Betty nell'omonima serie tv. Giusto per fare qualche esempio.